venerdì 27 aprile 2012

L'anno dei nastri azzurri e rosa

Questo è indubbiamente l'anno delle nascite...
Ho infatti molte amiche a cui nei prossimi mesi crescerà un bellissimo pancione.
Sarei bugiarda a dire che ogni volta che mi è stata data la notizia il mio cuore non si sia fermato ed abbia ragionato sul fatto che avrei voluto essere io in stato interessante.
Ma finita quella frazione di secondi la mia testa  ha poi intelligemente elaborato che tutto sommato invece è molto meglio così.
Si fanno i figli quando sia ha accanto una persona che si ama e che ci ami, con la quale si condivide un progetto di vita e siccome non è il mio caso meglio che il mio apparato riproduttore se ne stia buono buono a riposo.
Quanta saggezza si direbbe,vero? No, affatto è solo che Io sono figlia unica di mamma sola e papà inesistente.
Mia mamma ha amato mio padre troppo e lui troppo poco. Io sto nel mezzo.
Questo significa trascorrere le domeniche sola in casa con mamma che cerca di dirti che in fondo c'è di peggio, avere un padre che non lo sa fare - ma in fondo non lo ha nemmeno chiesto di diventarlo- e che viene a prenderti a casa per il week end (perchè così ha deciso il giudice) e che ti parcheggia dai nonni,  non avere un Natale tutti a tavola, vedere che tutti hanno due genitori adulti e tu non ne hai nemmeno uno perchè mentre cresci ti rendi conto che i tuoi genitori giocano ad un tira e molla degno dei migliori 16enni in circolazione.
Con questo non voglio dire che i miei genitori non mi abbiano amato o non mi amino anzi! ma loro quell'imprinting di coppia che si trasmette alla propria progenie proprio non me lo hanno dato.
Forse è proprio questo il motivo dei miei fallimenti sentimentali?
Non lo so, lo chiederò al mio psichiatra. Nel frattempo ci spero che non sia così.
E mentre mi è capitato tutto questo nell'infazia e nell'adolescenza, diventando grande ho giurato e spergiurato che a mio figlio/a non avrei fatto vivere tutto questo.
Per cui il grosso augurio che posso fare a tutte queste future mamme (e ai loro mariti e compagni) che mi circondano è che diano ai loro piccoli il calore vero di una famiglia e che se mai questo si dovesse spezzare li mettano cmq al centro del loro mondo.
Auguri di cuore (e speriamo siano femmine)!

giovedì 19 aprile 2012

Fare l'imprenditore

Fare l'imprenditore è una cosa che non avrei mai pensato di fare.
Avrei detto che di sicuro nella vita avrei lavorato in un ospedale, in uno studio, in un ufficio, in un museo e quindi sempre come un dipendente.
Ed invece a 26 anni metto su una società con altre tre persone.
L'inizio è stato tragico perché dopo nemmeno 6 mesi una delle socie ha dato forfait e se n'è andata.
Subito lo scossone ci siamo rimboccate le maniche e siamo andate avanti.
Un'impresa è come un neonato: gli devi stare dietro costantemente, non esistono orari, sabati e domeniche, vacanze. E se non ci sei ci deve essere cmq qualcun'altro.
Il punto è che se invece dai a questo "figlio" solo un parte di te, sia mentalmente che fisicamente, lui non cresce come deve.
La sensazione che ho è come quella di una madre che avrebbe voluto dare di più e che allo stesso tempo si è fatta in quattro per questa creatura tanto voluta.
Ora che sono quasi due anni che c'è e che fa parte di me a volte non la riconosco e tutto diventa più difficile.
Ci sono giorni in cui mi sento come se mamma e papà volessero per la loro creatura cose diverse: tennis vs calcio, danza vs pallavolo etc...solo che noi siamo in tre, il che rende ancora tutto più difficile.
Che si fa allora?
Si va avanti.
In fondo litigi, diverbi e altro sono a volte frustranti ma l'importante è andare avanti.
Lasciare qualcosa che hai creato a qualcun'altro credo sia la cosa più difficile da fare e non so se mai avrò il coraggio di dire basta.
Per ora c'è il mio futuro e la mia vita e quindi stringo i denti e faccio ciò che posso perchè tutto vada per il meglio.

martedì 10 aprile 2012

Oggi...

Stasera sono felice e serena.
Oggi ho comprato il mio cibo preferito per festeggiare. Già, perchè anche se le cose non stanno andando tutte bene dal punto di vista sentimentale visto che mi sto separando, ho la sensazione di avere un grande cosa da festeggiare oggi.
Sono capace di bastarmi e non mi sento più sola.
Ho imparato a stare in questa casa da sola, non ho più quell'ansia che mi assale quando le lancette dell'orologio segnano le cinque in ufficio ed è l'ora di tornare a casa.
Non mi metto più a mandare mille sms per invitare qualcuno a casa piuttosto che cenare da sola.
Non mi fa più effetto dormire da sola.
insomma forse sono diventata adulta e questo mi fa stare bene.
I momenti di sconforto ci sono ed arrivano come onde, ma ci sono molte cose che mi aiutano a superarle e a non farsi trascinare dall'acqua.
Il lavoro, indispensabile per fare lavorare il cervello e per sentirsi soddisfatta delle proprie capacità.
La lettura, per far staccare il cervello e farl volare in altre storie e in altri mondi.
Gli amici, che ti fanno sorridere, arrabbiare, ti stupiscono....
La famiglia, che mi sostiene a modo suo e come può.
La mia casa, che tra poco, spero, tornerà MIA: mi accoglie, mi coccola...
Sì, oggi sono stata proprio bene.