mercoledì 29 agosto 2012

CentoCinquanta...

Nelle librerie e sotto l'ombrellone non si parla d'altro.
La trilogia Cinquanta sfumature è il caso dell'estate.
Conosco persone che l'hanno comprato e poi si sono rese conto di cosa parlasse e qual'era l'argomento così un po' scioccate o l'hanno piantato lì oppure hanno finito per leggerli tutti.
Ho sentito commenti vivaci, sprezzanti,disgustati etc...
Io personalmente li ho letti tutti e tre con curiosità.
Il primo mi ha accompaganto nei miei viaggi in treno per metà luglio mentre gli altri due si sono insabbiati più volte sotto il sole al mare.
Non li ho trovati così sconvolgenti dal punto di vista sessuale nel senso che non sono caduta giù dal pero quando ho letto di Dominatore e Sottomessa, nè dell'uso di fruste, verghe e altro.
Ognuno fa sesso un po' come vuole se l'altro è consenziente.
Inoltre ricordo un paio di puntate almeno di CSI Las Vegas in cui il morto era un sottomesso o roba del genere quindi non mi sono scandalizzata più di tanto.
In realtà quello che non mi è piaciuto della trilogia è la banalità della storia.
Intanto per cominciare i loro amplessi durano pochissimo e sono sempre uguali; nella sua prima settimana di stage sta sempre a quel cacchio di cellulare oppure a scrivere mail! Roba da essere cacciati altro che promozione! ( e' pur vero che lei sposa il capo)., in ultimo si dimentica per tredici settimane di fare la puntura anticoncezionale!!!
Ma dico io, sei imbellice o cosa?
 
Meno male ho trovato il tempo di leggere altri libri...

martedì 28 agosto 2012

Silenzio

Ho un essenziale bisogno di solitudine.
Di staccare il pensiero da quello di altri, di non stare ad ascoltare parole ma solo le mie emozioni.
Agosto è stato un mese ahimè per la mia salute fisica non buono.
Forse stress e maltrattamenti al mio organismo si sono tutti sfogati di colpo, non lo so.
Mi sento con una forte amarezza interiore, di non essere riuscita a trovare quella pace che cercavo, quella serenità sperata e tanto soganta.
E' notte ed è buio.
Voglio solo dormire, sognare e pensare a me.
Godermi il silenzio che in tutte queste settimane non c'è stato.

lunedì 20 agosto 2012

Dentro il mio vuoto

Non è stato un tradimento, va bene.
E' stata un'offesa.
Non riesco a togliermi dalla testa le parole, così piene di eccitazione, così piene di passione scritte non a me.
Mentre le leggevo è come se qualcuno mi avesse di colpo stretto la gola e svuotato lo stomaco.
Ho visto i suoi occhi: ghiaccio.
Credo di poter ripetere a memoria ciò che ho letto.
La mia testa lo fa continuamente.
Ha fatto male piano piano fino a poco fa.
Ora ho capito perchè.
La lingua che parlavano era perfetta, anni di esercizio, potrebbero essere pronti per le olimpiadi mentre noi facciamo fatica a camminare.
Sempre in bilico noi, così coordinati loro.

Se c'è un motivo trovalo con me,
senza ingranaggi senza chiedere perchè.
Se c'è un motivo.

domenica 19 agosto 2012

Abituarsi o adattarsi?

L'altro giorno ho aperto il dizionario ed ho cercao il Il significato di abituarsi e di adattarsi.
Abituare: far prendere l'abitudine, assuefarsi a qualcosa o qualcuno
Adattarsi: rendere atto ad uno scopo, ad un uso particolare.
In queste ultime settimane ho pensato diverse volte a questi due verbi poichè, essendo sorda da un orecchio causa otite, ho dovuto abituarmici e adattarmi a questa mia condizione.
Tutto il  mio corpo si è impegnato a comprendere meglio le parole che veniveno pronunciate, ho iniziato a guardare i movimenti delle labbra di chi mi stava parlando o ad immaginarmi il senso della frase nel contesto ed ho imparato a dire scusi e prego quando non capivo.
Ho cercato di non impazzire e quindi di adattarmi se il rumore intorno a me diventava assordante ed io mi sentivo completamente isolata dal resto del mondo, di svegliarmi senza andare in panico e ricordarmi che non ci sento per cui è normale sentirsi come in una bolla.
Da un adattamento credo quindi di averci fatto l'abitudine.

Abitudine è anche una canzone di uno dei miei gruppi preferiti.
La canzone suona più o meno così all'inizio "abitudine fra noi è un soggetto da evitare" e parla di una coppia in crisi e che si sta lasciando.
Molto spesso si usa un sinonimo di questa parola che è routine quando si vuole dire cosa porta le coppie al fallimento.
E' vero? La routine è così dannosa?
Leggendo i significati che ho cercato sul dizionario, non è più pericoloso adattarsi che abituarsi alla persona che si ha accanto? Forse se ci si adatta si cambia per far piacere all'altro e quindi si diventa un po' meno noi stessi?
Oppure nell'abituarsi c'è questa assuefazione ( che mi fa venire in mente però droghe o medicine) per cui non si distingue più tra la scelta consapevole e l'andare avanti un po' trascinati?
Non sono in grado di darmi una risposta; forse ho avuto troppe storie in cui l'amore se n'era andato non per abitudine ma perchè non eravamo fatti l'uno per l'altra.
Voi cosa ne pensate?




sabato 18 agosto 2012

Una piacevole lettura

Ho appena finito di leggere un libro bellissimo.
Il silenzio dell'onda di Carofiglio.
E' un libro che, come dice il titolo, ti porta ad ascoltare il silenzio e la storia narrata ti culla come le onde.
Contrariamente a come spesso mi accade quando leggo i libri non mi sono immedesimata in uno dei personaggi nè trovato situazioni analighe a ciò che vivo io.
I personaggi però sono speciali perchè non hanno nulla di speciale ma sono reali, vicini ad ognuno di noi.
La storia mi ha fatto pensare molto alle cose che si hanno e che si perdono.
"Un conto è aspettare l'onda, un altro è alzarsi sulla tavola quando arriva ed a volte bisogna lasciarsi andare all'onda".
Questa frase mi ha colpito molto perchè è come se desse un senso a molte cose che mi sono accadute.
Non sono mai stata una di quelle persona che si lascia vivere e che non prende in mano le situazioni per cui mi sentirei di dire che sono una che si alza sualla tavola quando arriva.
COn i sentimenti però è diverso ed è per questo, forse, che non sono poi tanto brava.
Con loro suppongo che agire sempre non è la strada migliore, soprattutto con il dolore.
Bisogna lasciare che passi.
Il libro è bello per tante altre ragioni: scritto bene, scivola veloce come si fosse sull'acqua.
A me ha riportato silenzio ed un po' di pace.

lunedì 13 agosto 2012

Cara mamma

Mamma, sei appena partita con il treno per tornare a casa e domani ne prendi un altro per andare dalla tua mamma.
Oggi mi sei venuta a trovare al  mare ed io non vedevo l'ora.
Sei una donna straordinaria; mi hai cresciuto da sola ed io ti sono grata in un modo infinito per tutto quello che hai fatto per me.
Alle volte vorrei essere una figlia migliore.
Tu sorride se io sorrido, sei felice se lo sono io e sei triste se qualcosa non va per me.
Negli ultimi tempi sei stata lì: a volte in silenzio, altre volte piangendo insieme a me ed altre volte ancora con parole piene di comprensione ed amore ma comunque sei stata sempre lì.
Non mi sono sentita abbandonata mai ed è anche per questo che sono riuscita ad affrontare tutto.
Mamma, se potessi, se solo io potessi, ti regalerei il mondo e tutta la felicità possibile.
Mamma, ti voglio bene.

L.

sabato 11 agosto 2012

Stufa



Se non ne avessi avuto abbastanza di tutto quello che è successo nei giorni scorsi, l'altro ieri sera mi si è tappato un orecchio con tanto di mal di gola quindi sono andata dal medico che mi ha consigliato una bella dose di antibiotici.
Fortuna che quelli per via aereosol mi consentano di andare comunque al mare...quando ci andrò però? Perchè ieri di nuovo febbriciattola ed il mio buon senso mi dice che se azzardo ad andare al mare porbabilmente starò male da qua fino alla fine di agosto.
Non se posso più di stare a casa!

P.S.

Scusate lo sfogo ma ci voleva!

giovedì 9 agosto 2012

Plasil,tachipirina e carro attrezzi

Ma tutte a me?!?Martedì pomeriggio inizio a non sentirmi troppo bene e verdo le 17.00 dico ad A. che forse è meglio tornare a casa dal mare.
Iniziano le 48 ore più allucinanti dell'estate.
Sto male, malissimo. Mi scoppia la testa ed inizio a dare di stomaco.
Vado avanti così per quattro ore e penso: è il mio solito attacco di cefalea...ma ora prendo il farmaco e mi passa.
Peccato che il farmaco non lo avessi con me ma a casa.
Così A. prende la macchina e va a prendermelo a casa.
Tornato e preso il medicinale nulla. Non mi passa, anzi.
Continuo a dare di stomaco tutta notte mentre penso: tra poco mi esploderanno le cervella.
Mercoledì mattina la situazione non migliora.
A. va in farmacia e compra il plasil.
Vada per il plasil.
Nemmeno un'ora dopo sento che mi sta salendo la febbre.
Altro giro in farmacia per comprare termometro.
Nel giro di mezz'ora ho 38.5.
A. torna in farmacia per comprare la tachipirina.
Prendo la tachipirina che fa abbastanza effetto e sto in una specie di limbo fino alle 15.00.
Alle 15 A. mi dice: mi hanno chiamato dal lavoro, c'è un problema devo andare torno presto.
Ok, penso.
Alle 17 di nuovo febbre alta ma resisto ed aspetto le 19.30 per un altro giro di tachipirina.
Non so cosa fare, leggere nn riesco, la tv neppure.
Provo a dormire.
Alle 21 la febbre mi è totalmente passata ed inizio a chiamare A. per sapere dov'è.
Il cellullare non prende. Va beh.
Botta di sonno e mi sveglio alle 23 con un sms di A.: scusa ho tardato ed avevo il cell scarico, sto partendo ora.
Così felice e contenta me ne vado a letto sfebbrata ed inizio a sentirmi un po' meglio.
01.21 mi sveglio e mi accorgo che sono sola a casa.
Dov'A.?
Scatta il panico.
3 chiamate senza risposta e 2 messaggi.
"Sono fermo in autostrada e sto aspettando il carro attrezzi"
"Cazzo!"
Lo chiamo e mi dice che sta bene ma che la macchina non va più.
Ci vediamo domani...

Ok su una settimana e mezzo di vacanze direi che ne sono capitate abbastanza, no?
Morale della favola?
Quando si va in vacanza anche ad un'ora da casa vostra portate tutti i medicinali del mondo e fate controllare la macchina prima.

lunedì 6 agosto 2012

Vacanza...prima settimana

Prima settimana di vacanza: finalmente!
Avevo bisogno di non avere sveglie che suonassero, treni da prendere, orari d rispettare ma soprattutto di sgomberare la mente da ogni forma di pensiero.
Settimana anche difficile: condividere con qualcuno una casa e cercare di far convivere le proprie abitudini con quelle degli altri non è sempre facile.
Piano piano ci stiamo riuscendo, credo.
Qui è tutto molto rilassante, la casa che sembra una bomboniera, il vicoletto su cui si affaccia con tutti i negozietti che mi ricorda il paesino della Bella e la Bestia, la passeggiata lungo mare che distende i nervi.
La spiaggia ed i bagni dove andiamo invece sono molto caotici e pieni di famiglie e bimbi.
Unica pecca ( e non proprio trascurabile) non prende 3!!!Così abbiamo dovuto prendere modem e un'altra scheda per collegarci ad internet.
Ci sono stati momenti duri anche questa settimana; sgomberare la mente vuole anche dire che altri pensieri forse un po' messi da parte ultimamente sono riaffiorati.
Ho ripensato molto a cose accadute, persone, cose che avrei dovuto fare e non so perchè ma vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto. Mi metto sempre io dalla parte di chi sbaglia e chi deve rimediare.
SOno momenti, poi passano ma in quei momenti ho bisogno di essere rassicurata.
In ultimo prima di partire ci sono stati due avvenimenti importanti.
Il giorno della chiusura del master siamo andati a fare una visita ad una società e devo dire che sono stata colpita sia dal tipo di lavroro che svoglono sia dall'ambiente; inoltre pare che abbiano anche una sede genovese.
Credo proprio che nei colloqui orientativi farò sicuramente il loro nome.
Il giorno successivo tappa dal commercialista per mettere in liquidazione la società; abbiamo tempo fino a dicembre.
Chiuso il 2012 si chiuderanno tante cose.
I bilanci si fanno di solito a fine anno, io invece lo faccio un po' adesso.
Sono soddisfatta di me stessa; ho affrontato un matrimonio che non andava per niente, ho guardato in faccia la realtà e mi sono detta che accontentarsi non basta, bisogna pretendere la felicità.
Con tutto il coraggio che non pensavo di avere ho detto basta ed ho ricominciato.
Dal punto di vista lavorativo, finito il percorso che avevo intrapreso mi sono guardata attorno ed ho scelto il master di cui sono molto contenta.
Ora mi posso godere le mie vacanze, per ricaricarmi e per rilassarmi.