giovedì 19 aprile 2012

Fare l'imprenditore

Fare l'imprenditore è una cosa che non avrei mai pensato di fare.
Avrei detto che di sicuro nella vita avrei lavorato in un ospedale, in uno studio, in un ufficio, in un museo e quindi sempre come un dipendente.
Ed invece a 26 anni metto su una società con altre tre persone.
L'inizio è stato tragico perché dopo nemmeno 6 mesi una delle socie ha dato forfait e se n'è andata.
Subito lo scossone ci siamo rimboccate le maniche e siamo andate avanti.
Un'impresa è come un neonato: gli devi stare dietro costantemente, non esistono orari, sabati e domeniche, vacanze. E se non ci sei ci deve essere cmq qualcun'altro.
Il punto è che se invece dai a questo "figlio" solo un parte di te, sia mentalmente che fisicamente, lui non cresce come deve.
La sensazione che ho è come quella di una madre che avrebbe voluto dare di più e che allo stesso tempo si è fatta in quattro per questa creatura tanto voluta.
Ora che sono quasi due anni che c'è e che fa parte di me a volte non la riconosco e tutto diventa più difficile.
Ci sono giorni in cui mi sento come se mamma e papà volessero per la loro creatura cose diverse: tennis vs calcio, danza vs pallavolo etc...solo che noi siamo in tre, il che rende ancora tutto più difficile.
Che si fa allora?
Si va avanti.
In fondo litigi, diverbi e altro sono a volte frustranti ma l'importante è andare avanti.
Lasciare qualcosa che hai creato a qualcun'altro credo sia la cosa più difficile da fare e non so se mai avrò il coraggio di dire basta.
Per ora c'è il mio futuro e la mia vita e quindi stringo i denti e faccio ciò che posso perchè tutto vada per il meglio.

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