martedì 26 giugno 2012

Post confuso


Questo sarà un post confuso così come lo è la persona che lo sta scrivendo.
Mi fa male il collo, tanto, e credo di sapere il perché. Tutte le tensioni le scarico lì, insieme all’articolazione orto mandibolare ( caro bite continua a fare il tuo lavoro per salvarmi i denti!).
A casa, a volte, mi sembra di vivere in un film. A tavola, la sera, va in onda “la famiglia felice”. Mio zio non parla se non con mia nonna che fa solo dei versi, mia mamma si improvvisa in convenevoli ed io le rispondo in maniera sommaria. Se mi mettessi a piangere ed urlassi tutto il dolore e la stanchezza che a volte provo i telespettatori si chiederebbero se non ho sbagliato studio televisivo.
Così dopo ogni cena mi ritiro in camera e cerca la mia privacy ma anche lì è difficile averla…
Il momento per me quindi è diventato il viaggio in treno per andare a lezione così come quello per poi tornare a casa.
Un’ora e venti di solitudine…cioè quasi perché in realtà sul treno ci sono molte persone, il caldo torrido di questo fine giugn o il freddo polare dell’aria condizionata impazzita, il rumore dei binari o delle voci che urlano dentro il telefonino sperando che così la voce arrivi più lontano, i bambini che piangono insofferenti e gli anziani che ad ogni fermata chiedono conferma della stazione.
Nonostante questo, sul sedile ci siamo io e me stessa e sono costretta a pensare…il viaggio di andata di solito è il più malinconico mentre quello di ritorno quello più stancante.
In questo in cui sto scrivendo questo post non riesco a non pensare alle parole dette da mio marito ( quasi ex) scritte in un sms “Addio”. Io non avrei voluto arrivare a tanto ma forse per lui e per me è meglio così.
Stanotte tra l’altro, ironia della sorte, ho sognato il mio ex. Era felice, non con me.
Non so nulla di lui e di come sta ed avrei anche la voglia di alzare il telefono ma poi mi dico che gli ex devono essere lasciati in pace. Ognuno ha la propria vita e non penso gli interessi sapere come sto io.
Ecco sono di nuovo finita a parlare di tristezze, scusatemi.
Il fatto è che tutte le persone con cui ho avuto una storia importante, una volta finita, si sono allontanate da me in modo irreversibile. Non dico che sia sbagliato, tuttavia invidio chi invece è riuscito a tenere dei rapporti con i propri ex. Il fatto di non vedersi e  non sentirsi più mi lascia l’amaro in bocca e l’idea che alla fine tutto l’amore ed il tempo trascorso insieme non siano serviti a molto.
Se solo avessi il coraggio di digitare un numero e dire: “Ciao come stai? Ti va un caffè?”…. Ma no L.!!!! Sembrerebbe  subito un tentativo di riprovarci. Una cosa del tipo: chiamo l’ex così vado sul sicuro…e non è proprio il mio caso…
D’altra parte poi a quel punto uno si divertirebbe anche a farmela un po’ pagare visto che è lui che è stato lasciato…
Quindi che si fa con gli ex che non si sentono e vedono più? Si lasciano nella memoria. Si ricordano i momenti belli, si impara da loro e dalle esperienze vissute insieme.
Ma com’è che in questo post sono finita a parlare degli ex???
Stazione Centrale…
Devo scendere. Scusate per il post sconclusionato.
Il prossimo spero sarà più ricco di contenuti.

martedì 19 giugno 2012

Basel o Babel?

Sono stanca. Molto stanca. Ma molto soddisfatta.

La foto è volutamente sfuocata
Lo scorso week end sono stata con i miei colleghi/compagni di Master a Basilea per la fiera dell’arte Art Basel.
Partenza ore 7 del venerdì e dopo un viaggetto di 5 ore passato tra chiacchere e sonno, approdiamo in questo mega spazio espositivo in cui miriadi di opere d’arte sono lì per essere comprate.
La visita parte dalle installazioni, che sono poi le opere d’arte di grandi dimensioni:video, neon, tappeti con sopra cani, piccoli uccellini sparsi, 100 polaroid e altro…ogni senso viene catturato e rapito.
Noi siamo un po’ cotti ma resistiamo.
A metà pomeriggio ci spostiamo nell’altro padiglione dove centinaia di stand tutti in fila uno dopo l’altro espongono dipinti e qualche scultura.
Ci sono cartellini con nomi come Picasso, Mirò, Warhol, Penone, Giacometti, Pollock……
Centinaia di milioni di euro messi lì, che aspettano di essere acquistati.
In verità la maggior parte sono già stati acquistati perché la fiera apre ai V.I.P lunedì con una pre – view e martedì si possono già effettuare le prime vendite.
Finito il nostro giro di interviste di gallerie con la tutor che ci fa da guida turistica ci trasciniamo stanchi e frastornati al pullman e andiamo verso la Francia…
In mezz’ora siamo in una piccola cittadina carinissima chiamata Mulhouse dove ci accoglie un hotel, un letto ed una desideratissima doccia.
Alle 21.00 appuntamento fuori l’albergo per andare tutti insieme a mangiare ma come si poteva immaginare il gruppone si divide in due ed ognuno cerca la soluzione migliore per mettere qualcosa sotto i denti.
La serata passa piacevolmente tra una birra e molte chiacchere quasi che l’ora tarda non ci ricordi che ci siamo alzati presto e che siamo stanchi ma appena tornati in hotel il sonno ci rapisce…

Mattinata iniziata con una mega colazione…quanto amo le crepes e le petitdejuner continentale!!!
Arrivati a Basilea ci accoglie un caldo micidiale ma per fortuna dentro alla “Fair” c’è un po’ più fresco…
Inizio il mio giro di interviste per il report che dovrò scrivere….sarò sincera, dopo aver intervistato in inglese 4 galleristi che a stento mi hanno degnata di una risposta mi sono seduta sulle scale fuori la fiera e mi sono messa a piangere.
Credo fosse solo tanta tensione accumulata per questa gita che si stava sfogando con le lacrime perché poi alla fine non ero triste e dopo 15 minuti ridevo con alcune compagne.
E’ che come al solito io sono un’emotiva del cavolo e tutta questa “gita” l’ho vissuta come qualcosa di estremamente importante; intanto c’era il compito da svolgere, parlare in inglese con altre persone, scegliere l’argomento, fare un buon lavoro….
Inoltre si doveva stare tutti insieme e ci conosciamo davvero poco!
Insomma io l’ho proprio presa come se avessi 8 anni e fosse la mia prima gita scolastica, tant’è che giovedì sera avevo le farfalle nello stomaco!
Le ultime ore a Basilea sono state piacevoli: in giro per vedere Art Parcour abbiamo anche intravisto un piccolo pezzo della città.
Il viaggio di ritorno ha rivisto la divisione dei due gruppi…ecco quella è stata l’unica pecca.
D’altra parte è evidente come alcuni di noi parlino una lingua completamente diversa, fatta di sorrisi, di argomenti, di atteggiamenti e di toni diversi. E poi non si può andare tutti d’accordo.
Tuttavia la maleducazione è una cosa che non sopporto e non sopporto chi prende in giro il prossimo suo.
Il ritorno è stata una piacevole scoperta di alcune persone come E. e A. e delle dinamiche incomprensibili di G. e fortunatamente  pieno di risate.

E' rimasta solo la domenica per riposarsi...ma ne è valsa davvero la pena!


martedì 12 giugno 2012

Disco,hennè e trenitalia...


Questo è stato un week end pieno di cose…
Venerdì

Finita la lezione del Master corro a prendere il treno, fortunatamente in orario, per tornare nella mia adorata città. Giusto il tempo per andare ad una visita medica e dall’estetista e poi di corsa a casa per prepararmi per andare alla festa di laurea di M. Mentre mi provo quei 10 abiti inizia a venirmi un po’ d’ansia; “chi ci sarà, come devo vestirmi per non essere troppo casual o troppo elegante, ma soprattutto chi è già informato o meno della mia situazione sentimentale così da non dover spiegare 100 volte le cose???”.
Una volta trovato il look giusto, B. passa a prendermi e dopo un cocktail io e lei da sole si vola alla festa.La serata è splendida, fa il caldo giusto e il mare è strepitoso.
Tutto è perfetto, bel posto, buon cibo, buon vino e facce che avevo voglia di vedere ( altre proprio no ma faceva parte del rischio di andare alla festa). Dopo la cena e i festeggiamenti siamo andati tutti a ballare…beh non che fosse proprio il mio massimo ma siccome andavano tutti non mi sono sentita di fare la solita a-sociale. Devo dire che era un bel po’ che non andavo in discoteca e lo shock è stato un po’ duro: la musica non mi faceva impazzire e l’età media mi faceva sentire un po’ la zia maggiore…
Venuta l’ora di tornare a casa mi ferma E. e mi dice “ se vuoi domenica ci vediamo da me per vedere la partita dell’Italia, vieni?”. Il mio cervello manda il segnale alla mia bocca che risponde (urlando per la musica) “ a quell’ora prendo il treno per tornare a Milano per cui non posso ma ti ringrazio molto”.
Parte il loop. Perché E. mi ha invitato quando si e no ci diciamo ciao? Perché? Perché? Perchèèèèèè????Ok sono paranoica.
Mi infilo in macchina e vado a dormire. Beh non proprio perché tento di dormire ma tutte quelle facce, tutta quella musica, tutto quel vino proprio non mi lasciano andare e la mente si affolla di altri pensieri: ogni persona alla festa era fidanzato/a perchè invece a me andata male??? Sono io o il destino? E mentre una tristezza dilaga nel cuore mi addormento.

Sabato
La giornata di sabato passa tranquilla, se non fosse che sabato sera per una scemata litigo ( o meglio mi vengono i 5 minuti) con A. ed ognuno di noi se ne va a dormire un po’ incazzato.
Domenica
Domenica mattina, caffè e fotocopie di economia per studiare per il compito di martedì ( ebbene sì anche ai Master bisogna studiare). Decido prima di applicare il mio fantastico intruglio di hennè preparato con tanto amore la sera prima. Domopack sui capelli (per non sporcare in giro che sembro un pollo arrosto!) e via allo studio. Dopo tre ore decido che ho bisogno di una pausa e che sarà il caso di farsi una doccia evedere il risultato del mio lavoro di parrucchiera improvvisata. Vado in bagno e…....non c’è acqua calda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il panico, vado dalla calderina che lampeggia qualcosa come F10!; ok calma, libretto delle istruzioni, scorro la lista delle anomalie……F10! Causa anomalia: sensore rotto – cosa fare: sostituire sensore…Non ci credo! E ora come faccio????Chiamo il nostro amico idraulico che per fortuna è in zona e può passare. Dopo due ore che armeggia mi dice che non c’è molto da fare….Chiamo A. con la coda tra le gambe, chiedo scusa per la litigata e chiedo se può venire a darmi una mano. In breve torno nel 1800 quando per lavarsi si faceva scaldare l’acqua sul fuoco ed alla fine riesco a lavarmi i capelli ( più o meno in due ore e mezzo). Cavoli si è fatto tardi e devo correre a prendere il treno…la valigia l’ho fatta? No. Ok dai metto due cose in borsa. Chiudi acqua e gas e corri alla stazione! Corri, corri. Oblitera il biglietto. Sali per andare alla banchina ( maledette scale mobili rotte!); ce l’ho fatta!TRENO IN RITARDO DI 40’ minuti…..
Ma vaff……….!!!!
Alla fine qualcuno mi ha salvato da questo finale di week end che sembrava davvero disastroso, grazie!!!!


martedì 5 giugno 2012

Auguri!

Il 2 giugno oltre a festeggiare la festa della repubblica, in casa nostra si festeggia anche il compleanno di mia nonna. 96 anni!
Lei però non credo abbia festeggiato: ha l'Alzheimer da 7 anni.
Nel letto o sulla sedia a rotelle ora assomiglia ad un pulcino impaurito con le esigenze tipiche di un neonato. In questo suo giorno però io non la voglio vedere così ma ricordarmi com'era.
Nata nel 1916 durante la prima guerra, ci rimase malissimo quando i suoi genitori le dissero che dopo la quinta elementare non avrebbe potuto continuare a studiare.
Durante la seconda guerra mondiale decise di stare accanto a suo padre in osteria in città piuttosto che sfollare insieme alle sorelle in campagna.
Lì conobbe quello che sarebbe diventato suo marito e che l'avrebbe portata qui sul lago. Quando fu il momento di scegliere se abitare qui o nella grande metropoli gli disse "almeno qui c'è l'acqua che mi ricorda dove sono nata."
Lei amava la sua città natale e il mare.
Amava i suoi figli specialmente mia mamma (Di conseguenza non vedeva di buon occhio mio padre)
Ho trascorso con lei tutte le estati della mia vita fino alla maggiore età. Si prendeva cura di me come ogni nonna amorevole.
Ogni volta che tornava nella sua città voleva andare a vedere il suo mare e a commemorare i caduti della guerra.
Ad ogni compleanno di mio zio faceva i ravioli per ricordarsi che le erano venute le doglie proprio mentre impastava.
Ricordo ogni canzone in dialetto che mi cantava quando ero piccola e spero di non scordarle mai.
Con tanto affetto Auguri nonna!