lunedì 4 febbraio 2013

Fiesta/Fiera

La festa di sabato sera è andata benissimo.
Il festeggiato proprio non se l'aspettava per cui la sopresa è riuscita alla grande.
E' stata una sorta di rimpatriata con alcuni compagni di scuola che, devo dire, forse perchè sono passati un po' di anni, mi ha fatto piacere rivedere.
Tra buffet, torta, sangria e discorsi sono arrivata a casa siamo rimasti lì dalle 19 alle due di notte.
Domenica A. è passato presto da me per andare ad una fiera che si tiene qui nel mio quartiere ogni anno la prima domenica di febbraio.
Da piccola l'aspettavo tutto l'anno, per me era un'occasione speciale, durava quasi tre giorni ( adesso solo uno) e per tutto il tempo mi sembrava di vivere nel paese dei balocchi.
Le strade erano piene di bancarelle:venditori di piatti che urlavano e sbattevano i piatti sull'acciaio per dimostrare quanto fossero resistenti, banchi pieni di frutta candita e olive colorate, ambulanti che facevano al momento lo zucchero filato, frittelle e il panino con la porchetta.
Nella piazza invece si vendevano gli animali e i mobili antichi; credo di aver comprato non so quanti pesci rossi e di aver tanto voluto un cagnolino che non è mai arrivato.
Ricordo i pappagalli e le cocorite che riempivano di suoni la fiera già piena di rumori.
Ad ogni angolo poi gruppi di persone si fermavano a guardare le dimostrazioni di quegli aggeggi particolari come il tritatutto intelligente, la spugna magica, la pietra bianca che pulisce ogni cosa, il lavapersiane, la colla che se la usi non stacchi più nulla nemmeno con il flessbile, il sottoasse da stiro che in due minuti le camicie sono stirate; insomma casalinghe disperate e mariti annoiati tutti intenti ad asservare show esilaranti.
Verso le tre del pomeriggio poi, girando tra le bancarelle potevi vedere tutti i bambini vestiti da carnevale armati di coriandoli e stelle filanti o, purtroppo, quella odiosa schiuma bianca
Per me sono ricordi d'infanzia preziosi e unici.
Diventando adulta in tutti questi anni ho sempre cercato di farci una salto, ma l'anno scorso non ci andai. Ero troppo triste per il mio matrimonio fallito.
Quest'anno invece avevo tanta voglia di tornare, pur sapendo, che era possibile fare brutti incontri: la fiera infatti è molto vicina al quartiere dei vecchi amici del mio ex marito.
Con mio grande sorpresa non ne ho incontrato nemmeno uno, tuttavia c'è stato cmq un incontro che mi ha messo un enorme tristezza addosso.
Aspettando uno dei famosi panini con la salamella ho visto una delle ragazze del forum, delle spose come le definisco io.
Non avevo voglia di tagliare corto con un "ciao" e basta, non volevo perchè in fondo sarebbe stato come dire che qualcosa non andava, che la evitavo.
Sono stata lì ed ho chiaccherato con lei ma, come era già successo tempo fa, mi sono sentita a disagio perchè sentivo il suo imbarazzo.
So che non riesco a spiegarmi e tantomeno scriverlo: è come quando due persone non hanno più nulla da dirsi ma che fanno lo sforzo di non darlo a vedere, come se in realtà ci fossero troppi non detti.
Meglio non pensarci più...
Ora, come al solito, aspetto notizie dei due colloqui e intanto studio.
Tra meno di due settimane c'è anche il compleanno di A. e sto già pensando a qualcosa ma mi devo sbrigare a decidere, idee??

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