domenica 20 maggio 2012

Prima sera

Prima sera della mia nuova vita.
Nuova città, casa vecchia che mi ha visto piccola e che ora mi vede cresciuta, nuova pendolarità, nuovi orari, nuova solitudine.
Tempo fa avrei pagato per stare con mia mamma e mio zio qui, quasi come in una famiglia normale.
Ora no, perchè tutto qui gira intorno a mia nonna.
Da anni non riconosce nessuno, è immmobile a letto e non comunica se non con dei versi.
Gli orari quindi qui sono adattati alle sue esigenze, la casa sa di ospedale per la quantità di disinfettante che le infermiere e le badanti usano, nulla qui può essere spostato, il cellulare non può squillare se lei dorme, etc...
Lo capisco per carità, ma tutto questo mi mette una tristezza infinita.
Io posso condividere la scelta di occuparsi di lei a tempo pieno, mettendo soldi, energie e testa per renderle gli ultimi anni della sua vita i migliori possibili, tuttavia non riesco a capire come si possa lasciare perdere tutto il resto.
Mio zio non esce quasi più di casa se non per fare commissioni riguardanti lei e la sua salute e mia madre si fa 180 km andata e ritorno tre volte al mese rischiando, per come sta di salute, la depressione cronica.
Scelte loro certo, anche se avendo lui una nipote e lei una figlia in questa storia ci hanno messo di mezzo pure me.
A 20 anni mi sono sentita dire: " Devo stare su dalla nonna per cui devi vivere da sola d'ora in avanti. Dai è il sogno di tutte le ragazze della tua età no?"
Beh sì, certo. Peccato che non sia mai stata come tutte le ragazze.
Gli anni poi sono passati e siamo arrivati fino qui: in una casa in cui si può vivere la tristezza costante di questa situazione.
Tristezza che stasera si tramuta in un pianto silenzioso; la pancia si sta già gonfiando per la colite che domani mi tormenterà ed io mi rifugio qui a scrivere.
Cerco quindi di trovare il lato positivo della situazione.
Non ho mai avuto nessuno che arrivando a casa da una giornata faticosa mi facesse trovare pronto da mangiare ed ora invece ci sarà chi si occuperà di me, non ho mai vissuto in una casa in cui vivevano in più di due persone ed ora qui siamo addirittura quattro.
Insieme alla tristezza ovviamente c'è anche un po' di paura per domani.
Sono contenta di questa nuova esperienza ma ho anche quell'emozione, stile primo giorno di scuola, che ti fa fantasticare con un po' di ansia sui professori e soprattutto sui compgani di scuola.
Ho grandi speranze di conoscere persone simpatiche con le quali condividere i prossimi sei mesi e la stessa passione che poi è alla base del master, ma come ho scritto in uno dei precedenti post le aspettative spesso sono deluse quindi ci vado con calma.
Chissà domani sera a quest'ora se sarò ancora triste...

1 commento:

  1. Forza e coraggio..... Da qualche parte bisogna pure iniziare..... Passa da me che ti ho assegnato tre premi, che sono anche un modo per farti conoscere anche dalle altre mitiche blogger :-)

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