martedì 8 maggio 2012

Vero?

Abbiamo firmato l'atto di separazione.
Non so dire come sto adesso, ho pianto tanto, con lui, da sola, con mia madre, ancora da sola e non credo che le lacrime siano finite.
Ho avuto tanti ripensamenti ieri quando, in una situazione come quella, io e lui siamo riusciti a parlare e anche a ridere di alcune cose banali. 
Mi ha sempre fatto ridere mio marito.
In effetti non sembravamo nemmeno una coppia che stava per separarsi; occhi lucidi prima di entrare, risate o comunque tranquille chiacchiere mentre l'avvocato preparava l'atto, occhi ancora lucidi dopo.
Mi ha voluto aspettare fuori dalla porta ed accompagnarmi a casa.
Solo che, come al solito, io avrei voluto voluto sapere che pensava, cosa provava e condividerlo con lui mentre ho solo sentito il silenzio dentro quella macchina.
Le nostre gentilezze, il nostro essere ancora un po' complici ed il grande affetto che ci lega rende tutto più difficile a volte, altre il tutto più sereno.
Ho pensato a ridarci una possibilità ma ogni qual volta lo faccio mi sembra di mettermi a tavolino per preparare una vacanza od una torta.
Potrei fare un elenco delle cose che ancora mi piacciono di lui e che mi mancheranno terribilmente.
L'amore però, credo, non dovrebbe essere così "pensato",vero?

2 commenti:

  1. Questo post mi lascia un po' di amaro in bocca... Questa complicità... Non è da due persone che si stanno separando. Questo suo preoccuparsi di aspettarti, di accompagnarti a casa e questo tuo modo di esprimerti nei suoi confronti, mi fa vedere che, sotto la cenere, c'è ancora qualcosa che brucia... Da esterna intravedo qualcosina.

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